Oggi vediamo i leader politici promettere investimenti nella scuola pubblica. Mentono ma mentono spudoratamente perchè? Perchè sono loro che hanno tagliato sistematicamente di anno in anno i fondi alla scuola. Vediamoli uno per uno:

Renzi: https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/24/legge-stabilita-61-miliardi-tagli-ministeri-difesa-polizia-zero-per-farnesina/1166353/

 

In un articolo della CGIl del 2016

Presidi, insegnanti, docenti, personale tecnico amministrativo e collaboratori scolastici hanno subito una riduzione significativa dai governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi. Basti pensare che, ad esempio, per il personale ATA si sono persi circa 20.000 occupati. Ma anche sul piano del reddito, la spesa generale è scesa del 16,2%, passando da 33miliardi e mezzo a 28 miliardi.

eccovi l’articolo

 

Ora vediamo altri tagli operati da altri santi ministri e primi ministri dei vari governi italiani:

Conte; https://www.tecnicadellascuola.it/3-miliardi-in-piu-allistruzione-al-contrario-tagli

ora cominciamo dall’attuale: Il DEF (Documento di Economia e Finanza) emesso ed approvato il 6 aprile scorso delinea un tragico e prossimo clima di tagli all’istruzione, destinata ad occupare un posto ancora più marginale all’interno della ripartizione spese calcolate a livello percentuale sul PIL. La riduzione di mezzo punto percentuale come già menzionato, tragicamente e perfettamente in linea con le operazioni distruttive e di taglio degli esecutivi precedenti, delinea un quadro raccapricciante che getta le basi di un collasso economico del sistema scolastico, che va avanti a sovvenzioni straordinarie. La tabella relativa alle previsioni di spesa per i prossimi decenni è assolutamente impietosa: nel 2020 la spesa per l’istruzione è stata pari al 4% del totale, ma scenderà al 3,5% nel 2025 per mantenersi intorno al 3,4-3,5 %. 

 

E qui non si salve nessuno di coloro che hanno sostenuto e votato i decreti del governo Draghi a meno chè non sapessero cosa approvavano. Quindi M5S , PD e tutta la destra ben sapete cosa avete fatto no?

Il Def 2022 qui https://www.dt.mef.gov.it/it/news/2022/def_2022.html

A pagina 117 dice:

Scuola. Partendo da un livello pari al 3,4 per cento del PIL nel 2026, l’indice di spesa presenta un  andamento stabile nei primi anni e lievemente decrescente fra il 2030 e il 2040. Tale riduzione è dovuta al calo degli studenti indotto dalle dinamiche demografiche previste. Tuttavia, tra il 2040 e il 2055, la dinamica di spesa evidenzia un leggero aumento di circa 0,2 punti percentuali di PIL, che si
riassorbe successivamente. Al 2070 la spesa in rapporto al PIL converge verso un valore pari al 3,4 per cento.

da questa tabella che trovate nel def a pagina 145 si evince che la spesa sarà a zero aumenti per 4 anni per la scuola e nessun aumento di stipendio previsto per molti anni per gli insegnanti.

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