Alcune riflessioni personali oggi 8 Marzo 2019. Sulle donne si è detto molto e molto anche scritto ma niente ha mai potuto ripagare quello che hanno subito nei secoli. Da oggetto di scambio a prede di razzie, da indice di tentazione ed demonio alle torture più efferate. Dalla schiavitù totale, ai tripli lavori . Donne uccise alla nascita oppure considerate al pari di animali da riproduzione. Donne che si sono adattate e sono sopravvissute al giurassico mondo maschile. E poi qualcuno si meraviglia che siano combattive, instancabili, tenaci fino allo spasimo, che lottino per i loro figli, che siano nonne amorevoli e sagge. Donne, a volte dileggiate al pari di galline, canzonate come oggetti da mettere in riserva quando un po’ invecchiate. Eppure vivono più degli uomini, hanno una intelligenza in più, e forse soffrono anche di più di un uomo. Definire le donne è un arcano della vita sulla terra, ma è ancora più difficile capire gli uomini, la religione, le strutture sociali che umiliano le donne, le vedono come serve, che le spogliano dei diritti, che le violentano e le uccidono solo per gelosia e possesso. Già! All’uomo le case chiuse in cui andare a divertirsi, alle donne, chiuse in case, a subire quella che uno definisce la professione più vecchia del mondo. Anche qui, umiliate, al pari di un buco senz’anima, senza un dignità solo mediatrici di piacere e denaro compensatorio. Bella coscenza cari uomini. E poi festeggiatele, ma da uomo non credo sia giusto farlo un giorno all’anno. Ci hanno regalato, l’arte, l’eleganza, la pazienza, i sogni e le emozioni, Ci hanno regalato figli e sofferenza, e non si sono mai arrese. Donne giuste od ingiuste, non sta a noi uomini giudicarle. Fra passato e presente possiamo solo guardare al futuro e cercare di rispettarle, a pari dignità, a pari diritti, come pari, esssre a fianco di una donna è una meraviglia, avere una donna dietro è una vergogna.  Io la penso così. A tutte le donne per tutti i giorni dell’anno. Stefano Cobello

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