Leggo oggi questo articolo e ne traggo due conclusioni:

https://www.open.online/2025/09/20/governo-meloni-taglio-irpef-quanto-dipendenti-pensionati-partite-iva

La prima è che chi è povero sarà sempre più povero, e che la ridistribuzione viene a dare molto di più a chi ha già molto, la seconda è nascosta proprio nell’ultima frase dell’articolo:

“Per le detrazioni l’idea è quella di mantenerle per chi è in difficoltà economica e di intervenire per favorire la denatalità. Per questo il taglio dell’Irpef andrà a braccetto con la rivalutazione e rivisitazione delle detrazioni. Che sarà fatta, come spiegato dal viceministro delle Finanze Maurizio Leo, in relazione alla composizione del nucleo familiare. A indicare la rotta è la volontà di favorire le politiche per la natalità. In questo rientrano interventi come l’assegno unico e il bonus nuovi nati, che potrebbero dunque essere potenziati. Si studia anche il mantenimento dei bonus edilizi al 50% per le prime case, evitando il decalage al 36% che scatterebbe dal 2026

decalage, significa “calare”. I bonus e le detrazioni nascono per aiutare le famiglie in difficoltà e chi non ha tutti i soldi per comprare beni importanti. Almeno nei suoi principi. Sappiamo bene invece cosa ha rappresentato il 110% sull’edilizia. Ma qui si tagliano tutti i bonus e le detrazioni (rivalutazione e rivisitazione delle detrazioni – rivisitazione vuol dire CANCELLAZIONE). Si studia, come non far apparire il tagli e presentarli come vantaggi. Sappiate che i tagli allo stato sociale, impoveriscono ben di più delle tasse. Ve ne accorgete quando siete malati e dovete curarvi. Buona menzogna politica, nulla di diverso dal passato


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