La povertà

Sono arrivato agli ultimi che non sono però gli ultimi sono i primi. E non parlo solo dei bambini orfani di cui mi occupo da oltre 20 anni in Siberia, non parlo solo dei malati e dell’assistenza che è sempre più carente, (essendo totalmente contro la privatizzazione del servizio sanitario nazionale ed europeo in genere). Non parlo solo delle persone disabili che vengono viste come disabili e non persone, trattate indegnamente con sussidi da fame e relegate a ruoli marginali nel mondo e neppure soltanto di donne che vedono le pari opportunità come uno slogan  e poi una società iniqua che le costringe a ruoli da schiave. Non parlo solo di alcolizzati, tossicodipendenti, poveri in genere, e non soltanto di anziani che non hanno ne assistenza ne aiuto , o pochissimo dallo stato, e si sentono in colpa per quanto chiedono per sopravvivere. Non parlo neppure solo degli asili nido mancanti, e dell’impossibilità economica di far studiare i figli alle università e talvolta   anche alla scuola ( vedi contributo volontario,,,, richiesto ), Parlo principalmente del modello liberista ed egoista che vede i servizi che uno stato  deve fornire ai suoi cittadini come una guadagno per pochi, che offre questi servizi solo se stai bene e sei abbiente, che crea sperequazioni sociali e uno stato europeo che non si prende cura dei cittadini ma guarda ad un mero calcolo economico creando aree di povertà e disperazione come in Grecia , Romania,  e Italia, perché non vuole il benessere dei cittadini ma promuove una divisione sociale fatta di due sole classi: aristocrazia e schiavitù. Tutto qui. In questo si intersecano i modelli consumistici e sociali ma sopratutto  i milioni di persone che soffrono e non hanno più dei diritti. Questa è la mia battaglia quotidiana e questa voglio portare nelle istituzioni europee.